Come vincere le nuove sfide lavorative e ottimizzare le attività dello studio odontoiatrico

La COVID-19 ha creato sfide commerciali uniche per i dentisti. Ecco come vincerle e prosperare dopo la pandemia.

I dentisti di tutto il mondo hanno subito un duro colpo finanziario a causa delle chiusure dovute alla pandemia da COVID-19. Invece di fornire sollievo, la riapertura degli studi sta portando una serie completamente nuova di sfide lavorative: aumento dei costi dei dispositivi di protezione individuale (DPI), riduzione del numero di pazienti e limitazioni alle procedure che generano aerosol, solo per citarne alcune. Con una situazione finanziariamente insostenibile e una pandemia ancora in corso, vediamo come le recenti ricerche possono contribuire ad adattare, ottimizzare e consolidare l’attività dello studio per superare le sfide future.

L’impatto della pandemia sullo studio dentistico

Come è noto, il virus SARS-CoV-2 si trasmette principalmente tramite goccioline e aerosol infetti. All’avanzare della pandemia da COVID-19, la necessità di un contatto ravvicinato con i pazienti e l’elevato potenziale di generazione di aerosol hanno portato a considerare lo studio odontoiatrico come uno degli ambienti più rischiosi. Di conseguenza, gli studi di tutto il mondo sono stati costretti a rifiutare tutti i casi tranne i più urgenti.

Non ci è voluto molto perché i dentisti avvertissero la pressione finanziaria. A giugno 2020, solo l’8% dei membri della British Dental Association ha riferito di sentirsi fiducioso nella propria capacità di mantenere la sostenibilità finanziaria durante i periodi di chiusura. Ma invece di fornire il sollievo tanto atteso, la riapertura degli studi ha portato una serie di problematiche pratiche.

Una sfida sostanziale è rappresentata dalla continua necessità di rigorosi protocolli di controllo delle infezioni. Sebbene siano assolutamente necessari, il costo dei DPI aggiuntivi grava su budget già molto ridotti. Di conseguenza, il numero di pazienti (e di conseguenza le entrate dello studio) è limitato da tempi di inattività più lunghi e procedure di disinfezione migliorate. E a complicare ulteriormente la situazione, si aggiunge la riduzione di procedure che i dentisti possono eseguire a causa della necessità di ridurre al minimo gli aerosol.

Queste condizioni stanno diventando finanziariamente insostenibili. Con la fine della pandemia non ancora all’orizzonte, vediamo come rafforzare l’attività e superare le sfide future.

  1. Ottimizzare l’uso di turbine e manipoli

In uno studio del 2020 pubblicato sul Journal of Oral Rehabilitation, i ricercatori hanno scoperto che gli aerosol generati dall’uso di una turbina ad aria ad alta velocità possono propagarsi fino a quattro metri di distanza dal sito di trattamento, impiegando fino a 30 minuti per dissiparsi.

Sebbene ciò convalidi le restrizioni sulle procedure di generazione di aerosol (AGP, Aerosol-generating Procedure) ancora in vigore, i ricercatori dell’Imperial College e del King’s College riconoscono che non è possibile evitare tali procedure per sempre. Dopo aver analizzato la generazione di aerosol durante le procedure odontoiatriche, il team ha identificato diversi modi per mitigare il rischio di contaminazione nello studio dentistico.

I ricercatori hanno scoperto che gli strumenti rotanti a doppio raffreddamento (acqua e aria) proiettano le goccioline a velocità superiori a 12 m/s, per cui raccomandano di utilizzare strumenti a sola acqua, che hanno dimostrato di ridurre significativamente le goccioline rispetto ai dispositivi a doppio raffreddamento.

Inoltre, il team ha scoperto che l’utilizzo a velocità inferiori a 100.000 giri/min di manipoli a micromotore elettrico a coppia elevata senza flussi d’aria produce un volume di goccioline 60 volte inferiore rispetto alle turbine ad aria. È stata individuata una gamma ideale di velocità pari a 80.000-100.000 giri/min per ridurre al minimo la proiezione di goccioline mantenendo l’efficienza di taglio.

Uno degli autori, il professor Owen Addison, riconosce che l’uso dei trapani a velocità inferiori comporta inevitabilmente che alcune procedure non possano ancora essere effettuate. Tuttavia, sottolinea che questi nuovi parametri consentiranno ai dentisti di ampliare in sicurezza la gamma di trattamenti oltre le restrizioni attualmente in vigore.

  1. Trattamento restaurativo atraumatico (ART)

Grazie a tecniche come il trattamento restaurativo atraumatico (Atraumatic Restorative Treatment, ART), alcune procedure ad alto rischio di generazione di aerosol come la rimozione della carie possono essere effettuate senza utilizzare strumenti meccanici.

La procedura ART si basa su strumenti manuali a bassa velocità per rimuovere il tessuto cariato, riducendo notevolmente la generazione di aerosol e il rischio di trasmissione del SARS-CoV-2. Il restauro può essere posizionato nella stessa seduta, riducendo la necessità di ulteriori visite e limitando l’esposizione.

Con la crescente necessità di prodotti di alta qualità, l’utilizzo di un materiale biocompatibile per otturazioni, come Biodentine™ può essere di grande aiuto. Questo materiale completo, bioattivo e biocompatibile è in grado di sostituire completamente la dentina sia nella corona che nella radice, dalla polpa fino al tetto della cavità.

Grazie all’elevata resistenza alla compressione e a una tenuta superiore, Biodentine™ si è dimostrato invariabilmente un sostituto della dentina efficace e affidabile nei restauri in composito. In uno studio pubblicato sul Journal of Conservative Dentistry, è stato riscontrato che nelle procedure di incappucciamento della polpa, Biodentine™ utilizzato insieme a uno strumento manuale ha una percentuale di successo dell’83,3%.

Offrire ai tuoi pazienti risultati eccezionali con un trattamento rapido e minimamente invasivo è un modo infallibile per garantire la loro soddisfazione, durante la pandemia e oltre. E, naturalmente, pazienti più felici e tempi di trattamento efficienti si traducono in entrate più consistenti per il tuo studio.

  1. Utilizzare sistemi di aspirazione combinati

Nonostante tutti gli sforzi per ridurla al minimo, una percentuale anche minima di generazione di aerosol è inevitabile nello studio dentistico. In risposta a questo rischio, i ricercatori della Loma Linda University hanno studiato l’efficacia di vari sistemi di aspirazione.

Durante l’uso di ablatori a ultrasuoni, il team di ricerca ha testato diverse condizioni, tra cui l’aspirazione ad alto volume di evacuazione (HVE, High-volume Evacuation) e una combinazione di HVE e un dispositivo di aspirazione intraorale. La combinazione di entrambi gli approcci ha portato alla massima riduzione di aerosol.

Per i dentisti, ciò potrebbe rappresentare un modo efficace per ridurre non solo il rischio di trasmissione di virus, ma anche i costosi tempi di inattività tra un appuntamento e l’altro.

  1. Comunicare con i pazienti

Sin dall’inizio della pandemia, lo studio dentistico è stato ritenuto un ambiente non completamente sicuro e i professionisti del settore dentale sono stati classificati tra i più esposti al rischio di infezione. Nonostante ciò, il Dental Tribune riferisce che al momento non ci sono casi registrati di pazienti odontoiatrici che hanno contratto la COVID-19 durante il trattamento; inoltre, il tasso di infezione tra i dentisti è inferiore all’1%.

Cosa significa questo per l’attività odontoiatrica? Ovviamente, ridurre il tempo di inattività e ottimizzare le procedure significa visitare più pazienti, in teoria. In pratica, però, sappiamo che alcuni pazienti stanno ancora ritardando i trattamenti a causa dei timori sull’esposizione al virus. Se i pazienti non varcano le porte dello studio, allora nessuna delle altre misure potrà essere efficace in relazione ai profitti.

I risultati riportati dal Dental Tribune enfatizzano che le precauzioni adottate per proteggere il personale dello studio e i pazienti hanno conseguito un’alta percentuale di successo. È importante comunicarlo in modo proattivo ai pazienti per rassicurarli sul fatto che lo studio è un luogo sicuro in cui ricevere i trattamenti odontoiatrici.

Mentre la professione odontoiatrica non è ancora tornata del tutto alla normalità, la ricerca sta individuando nuove opportunità per ricostruire e consolidare le attività quotidiane. Le sfide future continueranno senza dubbio a metterci alla prova, ma il dentista che continua ad adattarsi, innovare e ottimizzare, riuscirà sicuramente a vincerle.

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